S.O.G.I.T. - Sez. Grado

erso l’anno 1000 l’Europa era insanguinata da estenuanti lotte feudali, ma i nobili si impegnavano anche ad allestire armate da inviare in Terrasanta per difendere i luoghi Sacri ed i pellegrini che vi si recavano.

La difesa dei luoghi Sacri e dei pellegrini, però, non era sufficiente e migliaia di persone morivano di stenti, per le malattie o per le ferite riportate durante i frequenti attacchi dei dei predoni.

Ecco allora che Fra Gerardo, decise di fondare un ordine cavalleresco con il preciso compito di soccorrere tutti coloro che ne avessero avuto bisogno; il nome lo prese da un ospedale che i commercianti amalfitani avevano edificato in Gerusalemme e come insegna adottò quella della città d’Amalfi e cioè la croce bianca ad otto punte.

I cavalieri di San Giovanni (che pronunciavano in forma solenne i voti) ben presto furono apprezzati per la loro instancabile opera e da tutti erano ormai conosciuti come Gerosolimitani o Giovanniti.

Ben presto le loro fila si ingrossarono e, mentre crescevano di numero, crescevano anche in potenza grazie ai lasciti e alle prerogative che ottenevano sia dal Sommo Pontefice che dai Regnanti; le loro ricchezze, servivano a finanziare le opere caritatevoli ed i centri di raccolta che sorgevano numerosissimi.
Nel Regno di Gerusalemme e lungo le principali strade furono costruiti ospedali, ostelli, baraccamenti, stallaggi e quanto occorreva per aiutare più persone possibile.

L’Ordine da prettamente cavalleresco, in seguito, divenne anche militare e prese il nome di Militare Ordine Gerosolimitano dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, cominciando ad operare su due fronti: la difesa armata dei deboli e il soccorso ai bisognosi.
Anche nella nuova veste, quella di guerrieri, i Giovanniti seppero conquistarsi la stima ed il riconoscimento di tutto il mondo dell’epoca. Questo ripagava il suo debito con nuovi lasciti e nuove prerogative infondendo sempre nuova linfa alle stremate casse dei cavalieri i quali fortificavano i luoghi loro assegnati continuando a soccorrere i feriti e i malati.

I Giovanniti però (come altri Ordini cavallereschi quali i Cavalieri del Tempio, i Cavalieri del Santo Sepolcro ed i Cavalieri Teutonici) furono giocoforza coinvolti nella caduta del Regno di Gerusalemme e si trasferirono, quindi, a Cipro.

Ben presto l’isola cadeva ed i cavalieri si trasferirono a Rodi e continuarono la loro opera di difesa a quando Solimano II il Grande, dopo un epico assedio durato sei mesi, riuscì a conquistare anche questa roccaforte; ai Giovanniti, però, per il loro coraggio fu concesso di lasciare l’isola con l’onore delle armi portando appresso tutti gli isolani che lo avessero richiesto.
Da Rodi, dopo diverse tappe, i cavalieri si trasferirono a Malta e modificarono la loro denominazione in Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, detto di Cipro, detto di Rodi, detto di Malta. L’isola era in una posizione chiave e da lì i cavalieri continuarono a tenere testa alle armate nemiche sino alla loro definitiva sconfitta.
Al riguardo va ricordata l’epica battaglia navale di Lepanto del 7 ottobre 1571 alla quale i Giovanniti parteciparono con alcune galee e moltissimi armati dando, cosi, un enorme contributo alla vittoria.
Ma i cavalieri, dopo essere passati indenni attraverso secoli di battaglie dovettero cedere le armi ad un evento inaspettato che scosse alle fondamenta il mondo cattolico: la Riforma. I cavalieri di San Giovanni erano Italiani, Francesi, delle Fiandre, Spagnoli, Portoghesi, Tedeschi, Inglesi, Scandinavi e la Riforma fece si che numerosi di loro si staccassero dalla religione cattolica. L’Ordine si divise, cosi, in due grossi tronconi: l’Ordine di Malta con sede a Malta prima ed a Roma poi e l’Ordine di San Giovanni con i suoi rami Tedesco, Inglese, Olandese e Svedese. L’Ordine di Malta continuò ad essere retto da un Gran Maestro eletto dai cavalieri, mentre negli stati protestanti Gran Maestro divenne il legittimo regnante. Ovviamente entrambi i tronconi continuarono ad operare seguendo le regole e gli ideali che per secoli avevano caratterizzato i Giovanniti, i cavalieri, si dedicarono completamente al loro originario compito e tuttora lo eseguono allestendo ospedali, cliniche, lebbrosari, missioni, intervenendo nelle catastrofi naturali con il loro personale e con i loro mezzi (navi, aerei, automezzi e ospedali da campo);

Nei secoli e con l’ecumenismo molte delle divisioni di carattere etico – religioso sono cadute ed ora i maltesi ed i Giovanniti cooperano tenendo alto il loro ideale gerosolimitano.

I Cavalieri dell’ordine di oggi

 

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